11/3/2007 23:0
Riti Religiosi
L’ALLESTIMENTO DEL “SEPOLCRO”
A partire dal giovedì santo, nel già ampio ventaglio delle celebrazioni della Pasqua nocerese, si inserisce, da oltre un decennio, l’allestimento del sepolcro nella chiesa di S. Francesco d’Assisi ad opera delle famiglie di Salvatore,Tonino e Gianluca Filandro, di Ortensio Rocca, Carmine Macchione, Gianfranco Mendicino, Gianni Vocaturo, Nicola Rocca, Battista Vaccaro, Fernando Giudice, Rosetta Ianni, Antonio Isabella, coadiuvati, di volta in volta, da altri volontari.
Fino a qualche anno prima i “vattienti” entravano nella chiesa di San Francesco per battersi davanti all’altare, lasciando che il loro sangue colasse sul pavimento e si spargesse per il corridoio centrale. Chi vi entrava, restava davvero impressionato, come se il Cristo flagellato avesse transitato lungo la navata nel suo percorso verso la croce.
Adesso accedendo alla chiesa di San Francesco nei giorni del triduo pasquale, i noceresi stessi hanno l’impressione di essere entrati in un luogo mai visitato; i sensi sono catturati dalla novità che un posto tanto familiare sia divenuto “un altro posto”. Il silenzio rarefatto……non un rumore, non si ode neanche il passare delle macchine di cui giunge sempre un minimo sentore, niente! L’odore discreto dei fiori, le luci disposte ad arte che ovattano maggiormente l’atmosfera. Gli artisti che si dilettano a realizzare il sepolcro riescono a trasportare il visitatore in un luogo che sfugge alla sua definizione; il senso della morte non è opprimente come ci si aspetterebbe da un sepolcro, vi aleggia al contrario il presagio della Resurrezione, della vita che si è assopita solo per un attimo…ne raccontano i petali bianchi sparsi sul pavimento, o il sudario abbandonato messo in risalto da una soffusa luce azzurrina che invita lo sguardo fin dentro la sagrestia dove, generalmente, viene disposta la tomba vuota di Gesù; chissà quest’anno quali simboli ci incanteranno! Da segnalare l’allestimento, nel 2005, di una sorta di Golgota su cui si poteva salire per provare l’emozione di vedere la navata dall’alto e toccare il maestoso crocifisso (CRISTO SU CROCE Opera di Conrad Moroder in legno di tiglio [185x110 cm]) che sovrasta l’altare pendendo dalla volta dell’abside.
Autore: Cristina Funaro
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