20/12/2007 11:56
Cronaca
Decorazioni Fantastiche
Vorrei che il Natale quest’anno fosse rappresentato non da luci ad intermittenza o da presepi suggestivi ma inespressivi per la rigidità delle statue. Vorrei che all’albero fossero appese foto che ritraggono spaccati di umanità senza pose, immagini quasi rubate in momenti in cui lo scatto non era affatto atteso. Una potrebbe essere quella di quattro vecchietti che si scaldano al sole di una tarda mattinata invernale. A casa la solitudine è una cattiva compagnia e magari in questo periodo nel punto in cui si abita c’è “’nna manchija tosta”; la piazza invece è piena di sole e di amici e ci si può scaldare davvero. Si condividono i ricordi, che fanno meno male…..i natali di un tempo, quando “’e vineddre” erano tutte piene e da sotto le porte la sera usciva il profumo delle bucce d’arancia messe a fare odore sul bordo del braciere. Qualcuno si preoccupava di non riuscire a portare a tavola i nove cibi diversi imposti dalla tradizione per la sera della vigilia e si industriavano maniere diverse per impastare la farina e farne cose dolci e salate. Sicuramente faceva più freddo, a volte c’era pure la neve. Per quattro anziani il meglio è tutto nel passato e nessuno può dargli contro se giunti ad un punto importante della vita, qual è la vecchiaia, qualcuno non ha la forza di considerare che l’esistenza non si è fermata alla gioventù. E allora il passato ritorna prepotente al pari dei raggi del sole, che a starci fermi ci si brucia anche se c’è la neve. E’ mezzogiorno, il campanile di San Giovanni inizia a battere i dodici rintocchi, lenti, come se fosse un mortorio per poi esplodere in uno scampanio breve e festoso. I quattro vecchietti smettono di parlare e ascoltano per poi commentare che come le suonava “Ciccio Rocca” le campane, non ci riesce nessuno! Che a Pino basta “’cca munce ‘nnu buttune” e il gioco è fatto. Adriana stende gli asciugamani che servono al salone e giù a dire che tanto adesso c’è la lavatrice, che una volta tutte quelle tovaglie si lavavano al fiume e che d’inverno non si sarebbero neppure potute lavare! Al “Fiorelli” scaricano i panettoni? Sono pieni di conservanti, “’na vota” a Natale “sulu turdiddrj ‘ccu ru ‘nnaspru”! E via seguitando finchè non ci si accorge che è giunta l’ora del desinare. Intanto c’è chi ha scattato una bella foto…quando saremo noi un pezzo vivente di storia nocerese forse ci toccherà venire ritratti dall’obiettivo di un giovane che non vuole che tutto cada nel dimenticatoio. Avremo i capelli bianchi ma non si vedrà, discorrendo dei natali trascorsi ricorderemo che ai tempi dei nostri nonni non ci si tingeva i capelli ed a volte sotto le feste cadeva la neve. Avremo nostalgia delle tecnologie che ci accompagnano ma che in quel futuro faranno sorridere. Forse all’albero di Natale della piazza si appenderanno decorazioni ultramoderne ancora inimmaginabili. E l’unica cosa che accomunerà i Natali di tutti i tempi, sarà l’emozione di farsi gli auguri in piazza il 25 dicembre…
Buon Natale!
Autore: Cristina Funaro
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